“Alla fine della primavera e dell’autunno i tratturi, simili per tutto il resto dell’anno al letto secco di un torrente, si riempivano di ondate viventi che rotolavano verso il mare o defluivano in direzione delle montagne. Tra Venosa e Melfi fummo costretti a farci da parte per lasciar passare, con un rumore di marea e un grande sbattere di campanacci, forse un migliaio di buoi bianchi scortati da cavalieri dalla barbarica sagoma”. (Émile Bertaux)
Sul regio tratturo
Nessun commento:
Posta un commento