mercoledì 27 giugno 2012

Farnolfo, Vescovo di Cisterna

Ed. Migne Coll. 435-6 Praeterea vix adhuc quindecim emensi sunt dies, ex quo vidi Farnulphum venerabilem virum sponte sua aecclesiastici regiminis administratione nudatum. In Cisterna siquidem Appula civitate cathedram obtinuerat, quam reliquit, ac duobus ferreis circulis non parvi ponderis pectus ventremque constrinxit, quibus affligi fere iam a septennio non cessavit; vino vel nunquam, vel raro utitur, crebris quoque ieiuniis maceratur. Hic tantus vir ad abrenuntiationem episcopatus non me minus exhortatus est verbo, quam provocabat exemplo. Cronologia: Niccolò II fu papa dal 1058 al 1061 e Farnolfo aveva rinunciato alla cattedra sette anni prima che Pier Damiani scrivesse questa lettera (Opusculum decimum nonum: De abdicatione episcopatus. Ad Nicolaum II Rom. Pont.).

Riassunto della storia di Melfi e Cisterna

http://www.culturaservizi.it/vrd/files/010_Melfi%20nella%20storia%20e%20nell'economia%20(II).pdf Più un articolo che afferma (testo e nota 31) che la Docesi di Cisterna confluì in quella di Melfi dopo il 1172. http://www.old.consiglio.basilicata.it/basilicata_regione_notizie/brn92_0299/06%20A.%20Pellettieri%20DIOCESI.pdf

Cisterna e Rapolla

Molte cose vengono dette in quest'articolo accolto nell'opera dell'Abate D'Avino

martedì 26 giugno 2012

Strumenti di lavoro: l'Atlante di Antonio Michele

“Alla fine della primavera e dell’autunno i tratturi, simili per tutto il resto dell’anno al letto secco di un torrente, si riempivano di ondate viventi che rotolavano verso il mare o defluivano in direzione delle montagne. Tra Venosa e Melfi fummo costretti a farci da parte per lasciar passare, con un rumore di marea e un grande sbattere di campanacci, forse un migliaio di buoi bianchi scortati da cavalieri dalla barbarica sagoma”. (Émile Bertaux)

Sul regio tratturo

25 giugno San Guglielmo da Vercelli

dagli ACTA SS DE S. GUILIELMO ABBATE FUNDATORE EREMITARUM MONTIS VIRGINIS SUB REGULA S. P. BENEDICTI, GULETI APUD NUSCUM IN APULIA. ANNO MCXLII.

lunedì 25 giugno 2012

Arduino da Milano o da Torino?

Poteva discendere dagli Arduinici di Susa.

In questo regesto di cose venosine compare la dicitura "Arduinus gratia Dei Marchio pro donum Domini
Henrici Imperatoris".

Secondo lo storico bizantino Cedreno, le truppe alleate dei Normanni nei primi tempi della conquista in Apulia provenivano dalla regione tra il Po e le Alpi. Secondo il Curopalata Arduino è lo zio del Guiscardo


Infine, due formati dello stesso libro in cui Arduino è trattato ampiamente:
http://www.archive.org/stream/lainsurrezionep00blasgoog/lainsurrezionep00blasgoog_djvu.txt

http://archive.org/stream/lainsurrezionep00blasgoog#page/n340/mode/2up

Sibilla, eretica di Melfi

http://books.google.it/books?id=iLEMAAAAIAAJ&dq=johannes%20melfien&hl=it&pg=PA200#v=onepage&q=melfi&f=false

domenica 24 giugno 2012

Famulus sancti Ambrosii episcopi mediolanensis

Arduino di Melfi si autodefinisce Marchio (indica l'appartenenza alla dinastia arduinica) in un documento di cui parla Huben in Melfi, Venosa, pag. 315

Toponimi italiani Sant'Ambrogio di Torino, comune italiano in provincia di Torino Sant'Ambrogio di Valpolicella, comune italiano in provincia di Verona Sant'Ambrogio sul Garigliano, comune italiano in provincia di Frosinone Sant'Ambrogio, località italiana frazione di Cefalù Sant'Ambrogio, frazione del comune di Trebaseleghe Sant'Ambrogio, frazione del comune di Zoagli Sant'Ambrogio di Fiera, sobborgo del comune di Treviso Sant'Ambrogio, contrada storica di Legnano Anche Corbetta, comune della provincia di Milano a circa 20 km dal capoluogo, era detto Castrum Sancti Ambrosii.

martedì 19 giugno 2012

Dell'onta subita da Arduino

Muratori, Volume V

1027, Melfi è longobarda e bizantina


(H. Houben, pag. 118, nota 1) Né credo che si debba altrimenti spiegare un diploma del 1027 col quale un certo Giovanni, figlio di Serio, della città di Melfi, donò a sua moglie, anche Melfitana, a titolo di Morgengab la quarta parte di tutt'i suoi beni mobili od immobili secundum ritus gentis nostrae Langovardorum, rendendola proprietaria piena, secundum quomodo in edicti continet pagina. L' istrumento fu redatto nella città di Melfi, ma con la intestazione dell' Imperatore Costantino (Codex dipl. Cavensis, Tom. V. p. 134).

Aldoynus/Arduinus - ante 1068

Da Dei primi feudi nell'Italia meridionale; ovvero nuovo contributo alla critica storica dei primi feudi (1886) di Antonio Rinaldi.
(pag. 38) In un carlarium del Monastero di S. Biagio di Aversa leggonsi le seguenti parole sotto l'anno 1068: Aldoynus ex genere Franciae habet causa fegus beneficii a parte Principis Capue, sicut mos Francorum est in his regionibus (Capasso, Archivio storico per le provincie Napoletane, anno 1884, pag. 554).
La storiografia umanista include la possibilità che egli sia francese:

domenica 17 giugno 2012

Il Castello di Avella (Av)

http://www.bibar.unisi.it/sites/www.bibar.unisi.it/files/testi/testisami/sami3/2_24_cin.pdf
Risalente all'XI secolo secondo gli archeologi, fu forse questa la residenza, in un punto che emblematicamente controlla il passaggio dalla Campania alla Puglia, che Arduino scelse per godere tranquillamente delle ricchezze accumulate durante la Presa delle Puglie (metà di tutto il bottino normanno, secondo Leone Ostiense)?

il castello eè collegato al culto di San Michele, secondo qiesto sitp:
http://www.avellinoturismo.it/arte-e-cultura/castelli/item/37-il-castello-di-avella.html

mercoledì 13 giugno 2012

Dal Chronicon Amalphitanum


Anno 999: Melph Catipanus conduce per la prima volta i Normanni in Apulia

Arduino di Melfi

Michele Amari, Storia dei Musulmani di Sicilia, Nallino, Catania, 1933 (note del vol.2) 

951 Amato lo dice: "Arduyn servicial de Saint-Ambroise archevesque de Milan;" Leone d'Ostia "Arduinus quidam Lambardus (cioè della Lombardia d'oggidì) de famulis scilicet Sancti Ambrosii;" Malaterra "Arduinum quendam Italum;" Lupo Protospatario "Arduinus Lombardus;" Cedreno "Arduino.... signore independente di un certo paese (Αρδουι̃νον... χωρας τινός α̉́ρχοντα, καὶ υπὸ μηδενὸς α̉γόμενον)." In questo medesimo passo, tomo II, p. 345, Cedreno dice positivamente che la compagnia normanna era capitanata da Ardoino, talchè si riscontra con Guglielmo di Puglia, lib. I, Inter collectos erat Hardoinus etc. e col Chronicon Breve Northman., presso Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, tomo V, p. 278, che dice assalita la Puglia il 1041 dai Normanni, duce Hardoino: Tutte le circostanze dei presente fatto e dell'ordinamento a Melfi, provan lo stesso. Amato, Malaterra e gli altri scrittori di parte normanna aman meglio a far capitano della compagnia Guglielmo Braccio di ferro, che nel 1038 conducea probabilmente uno squadrone e che arrivò al sommo grado nel 1043. 

 952 Amato, lib. II, cap. XVI e Leone d'Ostia, lib. II, cap. 66, quasi con le stesse parole di lui, scrivono che Ardoino, preposto dai Bizantini al governo di varie città di Puglia dopo la ingiuria ricevuta in Sicilia della quale si volea vendicare, accarezzasse e suscitasse occultamente i popoli alla rivoluzione. Il fatto si dee tener vero, ma si dee porre innanzi l'impresa di Sicilia; perchè è impossibile, con tutta la corruzione del governo bizantino, che fosse stato affidato quell'officio ad Ardoino dopo la diserzione; e d'altronde non lascia luogo a tal fatto il breve tempo che corse tra la fuga della compagnia dall'esercito di Sicilia e la occupazione di Melfi. Amato, che ignorava le date e i particolari, cadde facilmente in quest'anacronismo. Ardoino sembra della nobiltà minore che si sollevò il 1035 contro l'arcivescovo di Milano e fu vinta. È verosimile parimenti ch'egli ed altri rifuggiti e stranieri avessero fatto una compagnia di ventura, e che innanzi il 1038, trovandosi ai soldi dei Bizantini, gli fosse stato affidato il comando militare di qualche città di Puglia. 

 953 Si confrontino: Malaterra, lib. I, cap. VIII; Amato. lib. II, cap. XIV a XVIII; Guglielmo di Puglia, lib. I, Cumque triumphato etc, Cronica di Roberto Guiscardo presso Caruso, Bibliotheca Sicula, p. 832, e nella versione francese, lib. I, cap. V; Leone d'Ostia, lib. II, cap. LXVII; Cedreno, tomo II, p. 545. Queste autorità differiscono molto nei particolari del torto fatto alla compagnia, ed altri ne dà la colpa a Maniace, altri a Michele Doceano, succedutogli nel comando in Italia. Ho seguito a preferenza il Malaterra, la cui narrazione è più verosimile e s'incatena meglio con gli altri fatti.

Come Guglielmo ottiene l'agnome Ferrebach e Arduino concepisce l'occupazione normanna di Puglia

Alamanno da Melfi, monaco cassinese

Al capitolo 51 dell’Ortus et vita iustorum cenobii Casinensis Pietro diacono racconta la vicenda di "Almannus" che "in Casino Monachus fuit  eius profecto quantum Deo placuerit vita, exitus illius patefecit. Hic igitur e Melphia, de qua ortus fuerat, ad hoc coenobium veniens districtissime satis, et continentissime vixit, omnibus enim noctibus iuxta ecclesiam S. Andrea apostoli nudus permanens, duris scoparum ictibus psalmos canens, semetipsum affligere non desinebat. Gerardi autem abbatis tempore [ottobre 1111 - 17 gennaio 1123], cum idem vir notturno tempore esset defunctus, Nicolaus Сellararius foris monasterium manens, elevatis oculis, vidit tettum cenobii de super aperiri, et ex eo maximum globum ignis egredi, atque in coeli alta deferri. Statim vero ad monasterium nuntium mittens, invenit еa hora fuisse Almanni obitum, qua globum ignis de monasterio egredi coelique alta petere vidit. Hanc autem visionem sicut Cellararius a foris ita et Carbo in Monasterio positus vidit. Hic vero quamdiu vixit, tribus diebus in ebdomada panem et aquam comedit, et numquam nisi certa solvit festivitate ieiunium.
(da Historia abbatiae Cassinensis, Sebastiano Coleti (a c. di), 1733, pag. 381)

sabato 9 giugno 2012

Le sole pietre

Prìncipi non melfitani, amministratori ingordi e rapaci non ebbero un palpito solo che avesse loro ricordata l'antica gloria del castello. Non un quadro, non una statua, non una delle tante armi, non uno dei tanti monumenti che lo adornavano; tutto fu trasportato a Genova, a Roma o nelle case degli amministratori, compresi tutti gli archivi, ed a Melfi non rimasero che le sole pietre. (Basilide Del Zio)

lunedì 4 giugno 2012

Strumenti di Lavoro


ORBIS LATINUS

Geoportale Valloni e tratturi

 Cappelli

Du Cange

Vocabolario

Araneo

Mercati

SCHEDA DI RICOGNIZIONE ARCHIVISTICA

COLLOCAZIONE Istituto: ARCHIVIO SEGRETO VATICANO Fondo: DOCUMENTA MISCELLANEA Inventario: 4291 SERIE: II NUMERO: 9 SUPPORTO: pergamena CONSISTENZA (CARTE/FOGLI): 1 DIMENSIONI: 56,3x34,7cm SOGGETTO PRODUTTORE: Richerio, vescovo di Melfi DESTINATARIO: Monache benedettine di S. Venere REGESTO/CONTENUTO: Il vescovo di Melfi, Richerio, stretto collaboratore di Federico II, su richiesta della badessa Maria, trasferisce il monastero femminile benedettino di Santa Venere in un luogo più adatto alla vita religiosa, presso San Giovanni d'Iliceto. Della nuova collocazione vengono delineati con precisione i confini. Voci d'indice ANTROPONIMI: Richerio, Maria, Nicolao et Bonoinfante iudicibus, sottoscrizioni TOPONIMI:Cisterna, Iliceto, Salsola, Gaudiano, Melfi Storia testuale Originale/copia/autografo/olografo/chirografo: originale Edizioni: Araneo (da una copia) Bibliografia: Mercati 1947

Metodologie

paleografia scritture (capitale, onciale, beneventana, irlandese, curialesca, carolina, gotica, mercantesca, cancelleresca...) elementi formali (modulo, tratto, ductus, legatura, nesso) abbreviature (contrazione, troncamento, nomina sacra) compendi (titulus, per, pre, pro, qui, que, ver, et, cum...) diplomatica protocollo (invocazione, intitolazione, iscrizione, saluto) testo (arenga, narraz., disposizione, sanzione, corroboraz.) escatocollo (sottoscrizioni, datazione, sigillo o bolla) datazione (indizione, stili: incarnazione, natività, pasqua) ars dictaminis (inventio, dispositio, elocutio, [mem. e actio])